Petali di vita

Faccio parte di un progetto di sole donne solo ed unicamente perché amo suonare con le mie colleghe in quanto quattro splendide musiciste e non per la retorica convinzione che ci vorrebbe  “coalizzarci” per contrastare le ingiustizie cui, ad oggi, ancora siamo sottoposte.

In un mondo equo non dovrebbero esistere “quote rosa” in quando il talento e le indubbie capacità di molte di noi dovrebbero essere più che sufficienti per il raggiungimento dei nostri obiettivi; persino la “festa della donna” non sarebbe necessaria e sinceramente , se non fosse per il profondo rispetto che nutro per tutte le donne che in passato o nel presente hanno combattuto e combattono per i nostri diritti, rischiando, in alcuni casi, la propria vita, probabilmente non la festeggerei.

Così quando sono stata chiamata a partecipare a questo evento ho temuto si trattasse della solita occasione autocelebrativa a mio avviso un po’ vuota di significato.

Sono felice di essere stata smentita e molto contenta di avervi preso parte.

Ho trovato donne di diverse età, storie e provenienze che hanno trattato molti argomenti con sincerità, amore e competenza: dall’importanza della nostra storia alla difficoltà di collocarsi, nel modo giusto, nel mondo del lavoro; dall’ importanza della prevenzione, relativamente a malattie femminili, all’immancabile violenza sulle donne, tema purtroppo presente nelle cronache quotidiane; dall’importanza di “volersi bene” come individui al ruolo di madre che naturale, affidataria, adottiva, ama i propri figli indistintamente e affronta coraggiosamente ogni giorno.

La musica, in questo contesto, ha ben svolto il delicato ruolo di legante tra i vari interventi.

Per concludere, oltre ovviamente ad essere fiera di far parte del genere femminile, ho imparato che qualche volta è importante essere un po’ più flessibili ma soprattutto che mai dobbiamo farci influenzare dai nostri preconcetti…potremmo perderci qualcosa.

Maura Gandolfo